lunedì 12 novembre 2012

Il tritolo di Cosimino vien dal mar, ma il T4 vien da terra



Con l'accusa di avere fornito


l'esplosivo per le stragi mafiose del 1993, ma anche per la strage di

Capaci del 23 maggio del 1992, la Dia ha arrestato su ordine del gip

del Tribunale di Firenze, un pescatore di Santa Flavia, piccolo centro

sul mare del palermitano. Si chiama Cosimo D'Amato, ha 57 anni.


D'Amato è cugino di primo grado del boss palermitano Cosimo Lo Nigro,

condannato per le stragi mafiose del '92. Ad accusare il pescatore è

stato il neo collaboratore di giustizia Gaspare Spatuzza, ex uomo di

fiducia dei boss di Brancaccio.


Cosimo D'Amato, cugino del bosso palermitano Cosimo Lo Nigro.


D'Amato avrebbe fornito l'esplosivo anche per la strage di Capaci

del 23 maggio 1992, in cui morirono il magistrato Giovanni

Falcone, la moglie Francesca Morvillo e tre agenti della scorta.

Spatuzza, scrive il gip nell'ordinanza d'arresto di Cosimo


D'Amato, racconta che "circa un mese di prima dell'attentato di

Capaci", era l'aprile del 1992, con Cristofaro Cannella

incontrarono Cosimo Lo Nigro e Giuseppe Barranca in piazza

Sant'Erasmo e si misero ad aspettare Renzino Tinnarello. Visto

che quest'ultimo non arrivava, si spostarono in auto a Santa

Flavia. Spatuzza aveva portato l'auto proprio perche' Cannella

gli aveva detto che avrebbero dovuto caricare qualcosa.

"Lì - racconta Spatuzza - abbiamo trovato un ragazzo, si

chiamava Cosimino. Con questo ragazzo, di circa 30-35 anni, ci

siamo avvicinati nella banchina, e c'erano tre pescherecci

ormeggiati. Siamo saliti sopra uno di questi pescherecci e nei

fianchi c'erano legate delle funi, quindi abbiamo tirato la

prima fune, ce n'erano praticamente sommersi dei fusti,

all'incirca mezzo metro per un metro, abbiamo tirato in barca il

primo fusto e l'abbiamo trasferito in macchina".


L'arresto è stato disposto dal gip del tribunale di Firenze, Anna

Favi. D'Amato ha 57 anni, pescatore di Santa Flavia, snodo

importante per gli intrecci di mafia che videro coinvolto,

secondo i processi fin qui svolti, anche Francesco Tagliavia,

condannato quest'anno come co-autore delle stragi.

Come nel caso di Tagliavia, ad accusare D'Amato è il

collaboratore di giustizia, Gaspare Spatuzza.



Il tritolo sarebbe stato ricavato dal recupero in mare di

residuati bellici per il compimento delle stragi a Roma in via

Fauro il 14 maggio del 1993; Firenze, in via dei Georgofili il 27

maggio; Milano, in via Palestro il 27 luglio 1993; Roma (San

Giovanni in Laterano e San Giorgio al Velabro il 28 luglio 1993)

e Roma, allo Stadio Olimpico il 23 gennaio 1994.


fonti: ADK/Ansa


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