lunedì 26 settembre 2011

Stragi '93 versus 41bis: la black list di Cosa Nostra inviata a Scalfaro




Un libro che fa riflettere, quello di Sebastiano Ardita, sul terreno di scontro tra Stato e Cosa Nostra, l'applicazione del regime detentivo duro identificato con l'articolo 41 bis dell'ordinamento carcerario.

Inquietante ma al tempo stesso reale e provato da fatti e circostanze il legame tra gli obiettivi delle stragi e l'indirizzario di una lettera di minacce inviata nel febbraio del '93 al Capo dello Stato, Oscar Luigi Scalfaro, con la quale sedicenti familiari di detenuti lamentano trattamenti inumani nel carcere nell'isola di Pianosa e pretendono l'attenuazione del 41 bis per i loro congiunti.

Quell'indirizzario -pubblico la riproduzione in foto dell'originale su questo blog -  è una sorta di black list che indica gli obiettivi delle stragi che smetteranno solo in concomitanza con l'esclusione dal 41 bis di 334 detenuti nel novembre dello stesso anno. Pianosa e l'Asinara non sono più carceri.

Vi fu trattativa tra Stato e Cosa Nostra? La trattativa continua ai giorni nostri? Sono domande che restano   aperte.

Risulta comunque inquietante il collegamento tra i co-destinatari della lettera a Scalfaro e la sequenza. Vi è Maurizio Costanzo, sfuggito all'attentato di via Fauro a Roma, nel maggio del'93. Vi è il vescovo di Firenze, città colpita a morte dall'attentato di via dei Georgofili. Vi è il Papa, colpito attraverso l'attentato di San Giovanni al Velabro. Vi è il critico d'arte Vittorio Sgarbi, nume mediatico a quel tempo del patrimonio artistico nazionale.

Di questo parla nel dettaglio Sebastiano Ardita nel suo libro. L'ex pm delle inchieste su Cosa Nostra catanese, attualmente direttore del Trattamento Carcerario al Dap del ministero della Giustizia, parla di uno Stato ricattato e ricattabile, di una trattativa verosimile e del fatto che nel trattare con Cosa Nostra il singolo o la collettività possono solo perdere. Perché le partite con la Storia, Cosa Nostra le chiude sempre con un acronimo ben noto alla tragedia delle notti della Repubblica: T4. Esplosivo bellico in uso ai militari che può giungere nelle mani dei mafiosi solo grazie al rapporto perverso con altri delinquenti dal colletto bianco e inamidato che mostrano sempre più il volto delle istituzioni. Ecco perché, come suggerisce Roberto Saviano nella sua recensione al volume di Sperling e Kupfer, l'unico - ultimo -rimedio a questo Stato ricattabile consiste nell'onestà di sempre più rari civil servant come Sebastiano Ardita.

Pino Finocchiaro


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